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LE COMUNITA’ ENERGETICHE RINNOVABILI

Regole, incentivi e risparmi con l’autoconsumo

 

Le regole operative per l’accesso ai nuovi incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER)  sono attese dopo l’estate. Al GSE è infatti affidato il compito di redigere le disposizioni tecniche (con tanto di portale web) per l’accesso al servizio di autoconsumo diffuso.

Nessuna novità, invece, per l’approvazione UE del Decreto CER, contenente i nuovi contributi ministeriali per l’autoproduzione di rinnovabili, che ancora non è applicabile in assenza di disco verde da parte di Bruxelles.

Rinnovabili: regole per autoconsumo diffuso

In base al TIAD (testo integrato dell’autoconsumo diffuso) redatto dall’Authority ARERA, il GSE deve dettare le nuove regole tecniche e operative per la gestione delle nuove figure di soggetti coinvolti nel mercato dell’autoconsumo diffuso di energie rinnovabili:

  • gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente
  • gruppi di clienti attivi che agiscono collettivamente
  • comunità energetiche rinnovabili (CER)
  • comunità energetiche dei cittadini
  • autoconsumatori individuali di energia rinnovabile “a distanza” con linea diretta
  • autoconsumatori individuali di energia rinnovabile “a distanza” che utilizzano la rete di distribuzione
  • clienti attivi “a distanza” che utilizzano la rete di distribuzione.

Nello specifico delle CER, in attesa che entrino in vigore le nuove regole operative del GSE a integrazione di quelle attuali (ad esempio in materia di Referente della CER), si tratta di coinvolgere associazioni di autoproduzione locale, le quali possono ottenere forti risparmi in bolletta, con tagli per la spesa energetica fino al 25% sulle utenze domestiche e condominiali e fino al 20% in caso di PMI e distretti artigiani.

Nell’ambito del PNRR, per la promozione di Rinnovabili e autoconsumo sono previsti 2,2 miliardi di a sostegno alle comunità energetiche e delle strutture collettive di autoproduzione, ad esempio nei piccoli Comuni. In base al nuovo PNIEC italiano, inoltre, si mira a portare le comunità energetiche rinnovabili da una potenza complessiva installata di 350 kW a 7 GW nel 2030, coprendo il 9% delle FER aggiuntive.

Comunità Energetiche Rinnovabili: cosa sono?

Una Comunità di energia rinnovabile (CER) è un soggetto giuridico, autonomo e con partecipazione aperta e volontaria. Il suo obiettivo è fornire benefici ambientali ed economici alla comunità dei propri azionisti o membri.

Le CER che permettono, anche a piccole imprese e consumatori privati, di diventare produttori di energia green (anche tramite l’impiego di sistemi di accumulo) per autoconsumo collettivo e condivisione locale.

NB: Una comunità energetica è costituita in maniera differente dai gruppi di autoconsumo collettivo, che agiscono sempre collettivamente ma in virtù di un accordo privato, e che si limitano in genere allo stesso condominio o edificio.

Chi può partecipare ad una comunità energetica?

In base al Regolamento del GSE, possono partecipare alle CER tutti i consumatori persone fisiche, compresi gli azionisti o i membri, che possono esercitare anche poteri di controllo.

Oltre ai condomini, possono essere inclusi anche soggetti che operano in ambito commerciale o industriale collocati in pertanto poli logistici, interporti, centri commerciali o distretti industriali, che vengono assimilati ai supercondomini, senza contare scuole ed enti locali.

Tutti possono partecipare alla comunità, anche coloro che sono privi di impianto di produzione. All’interno di una comunità energetica, pertanto, i prosumer sono i soggetti che installano un impianto fotovoltaico e consumer gli altri soggetti che si limitano alla fruizione dell’energia autoprodotta secondo gli accordi della CER.

Come funziona una comunità energetica?

La normativa di rifermento è al momento il DL 162/19 (articolo 42-bis) con provvedimenti attuativi, tra cui la delibera ARERA 318/2020/R/eel e il Decreto MiSE del 16 settembre 2020.

Fino alla pubblicazione dei nuovi provvedimenti che recepiscono la direttiva europea RED II (previsti dal Dlgs 199/2021 di recepimento della direttiva 2018/2001/Ue), si applica la disciplina del decreto Milleproroghe 2020, che definisce regole e incentivi.

Gli impianti della CER devono avere una potenza complessiva minore di 200 kW, di nuova costruzione e collegati alla rete elettrica a media/bassa tensione, utilizzando la stessa cabina di trasformazione sia per il prelievo che per la cessione alla rete.

La tariffa incentivante per la promozione dell’autoconsumo collettivo di energie rinnovabili è anche cumulabile con il Superbonus  nei limiti di legge. Tra le nuove regole GSE in ambito CER, ci sono anche  nuove modalità e tempistiche di calcolo dei contributi.

Come si guadagna con le comunità energetiche?

Lo Stato, tramite il GSE, riconosce due due componenti di remunerazione alle CER, pari a  circa 17 centesimi per kWh complessivi sull’energia prodotta e consumata all’interno della comunità. Le due componenti tariffarie sono le seguenti:

  • energia immessa in rete con Ritiro Dedicato (a un prezzo unitario pari al Prezzo Zonale Orario),
  • energia condivisa (incentivo di 12 centesimi per kWh).
  • Incentivi alle Comunità Energetiche Rinnovabili

Le domande per i contributi riservati alle comunità energetiche e di autoconsumo collettivo si inoltrano dal sito web del GSE, dove sono indicati requisiti, modalità di accesso, schema di contratto e tempi di erogazione degli incentivi, riconosciuti per 20 anni secondo la seguente tariffa agevolata per l’energia autoconsumata:

  • 100 €/MWh per autoconsumo collettivo;
  • 110 €/MWh per comunità energetiche rinnovabili.

Nuovi incentivi in attesa di approvazione

A livello nazionale, entro fine 2023 sono attese le nuove regole tecniche GSE che aggiornino la versione 2022 di quelle utilizzate per l’accesso agli incentivi. A livello locale, invece, sono emanati singoli bandi regionali che erogano incentivi per le comunità energetiche rinnovabili (CER).

Per quanto riguarda il nuovo Decreto CER, l’incentivo in tariffa proposto riguarda tutto il territorio nazionale e può agevolare fino a 5 GW complessivi entro il 31 dicembre 2027. Previsto anche un contributo a fondo perduto per l’installazione di impianti nei comuni sotto i 5mila abitanti.

Comunità Energetiche in Italia: dove sono?

Da recenti studi sul Fotovoltaico in Italia è emerso il trend della condivisione a livello locale dei sistemi di autoproduzione e condivisione attraverso le comunità energetiche. Le Comunità Energetiche (Energy Community) operative in Italia sono 86 di cui 30 attive, con altre 60 in via di attivazione. A mapparle è Legambiente, che le rileva principalmente in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.

Estendendo il concetto, oltre alle CER esistono anche le CES, ossia Comunità Energetiche Sostenibili per autoproduzione, autoconsumo e condivisione di energia rinnovabile da fonti elettriche e termiche, che si integra con più grandi impianti a tecnologie pulite.

Tratto da PMI di Alessandra Gualtieri